Nominati i direttori dei nuovi centri di ricerca del CREA

Il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), nato nel 2015 dall’incorporazione dell’INEA da parte del CRA (in cui erano già precedentemente confluiti INRAN ed ENSE), rappresenta, in Italia, con i suoi circa 1600 addetti, il più importante ente di ricerca dedicato all’agricoltura, all’agroalimentare e alle foreste.

L’assetto organizzativo del CREA prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca, ciascuno con una o più sedi. A seguito di apposita procedura concorsuale, sono stati recentemente nominati i direttori di 11 dei 12 Centri, che prenderanno servizio a metà giugno:

  • Centro di ricerca Foreste e Legno – Piermaria Corona
  • Centro di ricerca Genomica e Bioinformatica – Luigi Cattivelli
  • Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari – Paolo Menesatti
  • Centro di ricerca Politiche e Bio-economia – Roberto Henke
  • Centro di ricerca Orticoltura e Florovivaismo – Teodoro Cardi
  • Centro di ricerca Agricoltura e Ambiente – Marcello Donatelli
  • Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione – Elisabetta Lupotto
  • Centro di ricerca Difesa e Certificazione – Pio Federico Roversi
  • Centro di ricerca Zootecnica e Acquacoltura – Luca Buttazzoni
  • Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali – Nicola Pecchioni
  • Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura – Paolo Rapisarda

Per quanto riguarda il Centro di ricerca Foreste e Legno, si configura come un vero e proprio istituto nazionale di ricerca forestale sul modello di quanto avviene nei paesi più avanzati, con una significativa concentrazione di competenze, risorse e infrastrutture dislocate su tre sedi (Arezzo, Trento, Casale Monferrato) e tre gruppi di lavoro (presso la sede CREA di Rende, Cosenza; presso la Azienda Ovile in Casalotti, Roma; presso la Azienda San Pietro Avellana, Isernia), che complessivamente contano circa 100 unità di personale a tempo indeterminato, di cui 35 ricercatori e tecnologi, oltre a un rilevante numero di assegnisti, dottorandi, borsisti e giovani ricercatori a tempo determinato.

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